di Gabriele D'Annunzio
Il nostro lettore Gianluca Atzori |
La
quarta giornata di campionato vede la nostra Reggina impegnata a Trapani in una
trasferta dalla doppia lettura, come avviene ormai di consueto dall'inizio
della stagione: da un lato, quello del tecnico e dei suoi estimatori (per
quello che si è sentito a Rtv diremmo iastimatori), si presenta la squadra
sicula come il Novara del 2011, un modo come un altro per dire che anche loro
faranno i play off e forse li vinceranno come fece la squadra di Tesser
("lei deve sorridere", cit.); dall'altro, quello più realistico, si
pensa alla squadra che gioca al provinciale di Erice come formazione
tecnicamente inferiore, che può dar fastidio in virtù dell'organizzazione di
gioco e dell'entusiasmo tipico iniziale delle neopromosse. A dir la verità
anche la Juve Stabia, come le prime due incontrate, era stata presentata come
una formazione temibilissima, poi il campo ha detto la sua verità: si sono
sciolti, come neve al sole, in una quindicina di minuti scarsi.
L'importante
però non è tanto quello che ci raccontiamo nel prepartita ma sostanzialmente il
risultato finale, posto che per il gioco dobbiamo attendere tempi migliori. Nel
Trapani milita un ex: Rizzato. Anche qui c'è chi lo rimpiange, raccontandone
virtù calcistiche più confacenti ai grandi terzini del passato, da Cabrini a
Roberto Carlos, e chi si gode le giocate di Foglio, lontano anche lui da quei
livelli, ma sicuramente più forte del buon Simone. Nei restanti dieci giocatori
il paragone continua ad essere improponibile, fermo restando l'impiego dei
migliori giocatori in campo.
Le
due formazioni sono appaiate in classifica a causa del mezzo flop nella festa
d'esordio e perché ci si è presentati a Lanciano senza la minima idea
offensiva. Ci sono però alcuni aspetti incoraggianti che abbiamo riscontrato in
settimana. La disponibilità dei giocatori rientrati dalle nazionali e l'assenza
di casi sollevati da "qualcuno" (fate voi, noi in linea di massima
crediamo che il caso lo crei chi se ne rende protagonista non chi lo commenta),
quindi le discussioni hanno riguardato più il campo che le valutazioni
dell'allenatore sui supposti valori tecnici delle squadre che ci precedono o
dovrebbero farlo.
Il
campo lo vogliamo intanto sfiorare con il dato sbiadito della presenza sugli
spalti dopo le due gare spuntate: diecimila persone perse con una doppietta che
grida vendetta. Un patrimonio di entusiasmo bruciato con i fatti (le due gare)
e le parole (quantomeno inopportune proprio perché contro-entusiasmanti). I tre
punti ottenuti nell'ultima gara vanno accompagnati da importanti colpi esterni,
se vogliamo pensare di riempire nuovamente lo stadio; perché adesso la gente
vuole i risultati dopo il buon calciomercato e quella serata di avvio.
A
proposito di calciomercato, è bastata una sola partita per cancellare, dalle
considerazioni dei più, la mancanza dell'acquisto del laterale destro, vista
dall'opinione prevalente come unica pecca rimasta, dopo l'arrivo dell'altro
laterale Foglio. Iddusapi ha valutato il mercato positivamente, in generale,
per questo e per altri motivi.
Il "Provinciale" di Trapani |
Tornando
nel campo, c'è un dato sul quale concordiamo con il nostro lettore Atzori: la
squadra ha prodotto con le 4 punte. I quattro gol fatti, l'imbattibilità (lo
scriviamo toccando palle, visto che ormai l'hanno scritto sul sito ufficiale e
chi ci segue da tempo conosce i precedenti), quasi tutto è arrivato da lì. Ma
quella, ovviamente, rappresenta una fase della partita, precisamente quella
peggiore, la carta della disperazione come la chiamavano quelli che il calcio
ce lo raccontavano bello com'era, nei tempi andati, quindi oltre a non essere
percorribile non è neanche auspicabile. Il dubbio più concreto, sul sistema di
gioco, sembra sussistere, dalle parole di Atzori, tra l'evergreen 3-5-Jack (in
casa è 3-5-Foti, ci siamo specializzati sulla nostra stessa definizione del
passato) ed il 4-3-3 dell'ultima partita. Ci sarebbe anche i 3-4-3 ed il
3-4-2-1 ma perché no anche il 4-2-3-1. Una cosa è certa: vincere, per
affrontare al meglio le prossime due gare, contro Novara e Varese, che ci
verranno descritte, se valgono le proporzioni, come le due squadre di
Manchester.
La
Reggina ha storia, pubblico, blasone, relazioni e giocatori che in questa serie
B possono essere paragonati solo al Palermo. Per dirla tutta, come piace a noi,
non funziona la favola della squadretta che quello che riesce a fare è tutto
guadagnato. E' proprio l’anno sbagliato. Non funziona. Non prendetela a male,
facciamo solo i nostri interessi da tifosi che vogliono vedere la loro squadra
sempre più in alto ed al meglio rappresentata... Forza Reggina. Iddusapi!