venerdì 21 febbraio 2014

DOMANI NOVARA-REGGINA

La Reggina è impegnata a Novara nella quinta giornata del ritorno contro la compagine allenata nuovamente da Aglietti e che precede di due punti in classifica la formazione amaranto. Basterebbe questo per spiegare l’importanza della gara ma, alle fredde considerazioni numeriche, vanno aggiunti i risvolti psicologici legati al risultato. Il Novara si ritrova nella condizione in cui si era la Reggina nel mese di dicembre: ritorno dell’allenatore che aveva iniziato in modo deludente la stagione, aspettative tradite, cambio di obiettivo stagionale. L’andamento del Novara non è cambiato dopo l’avvento del quotato Calori, in sintesi non sono riusciti a proporre il bel calcio della scorsa stagione. La Reggina, sotto questo aspetto, sembra più avanti perché non soltanto è andata oltre il ritorno del primo allenatore, ma ha cambiato i numeri del suo campionato: nel girone di ritorno è prima, con otto punti mentre il Novara solo tre.

C’è molta attesa in entrambi gli ambienti sportivi per questo match, la gente di Novara gradisce Aglietti e spera di ritrovare la squadra di un tempo, a Reggio si aspettano conferme del nuovo cammino intrapreso. Un risultato positivo significherebbe aver trovato la continuità di risultati, tenere a breve distanza l’avversario stesso e guardare con maggiore ottimismo le prossime tre gare in calendario: Varese in casa, Carpi fuori e Crotone al Granillo. Lo schieramento proposto da Zanin col Trapani ha fornito risposte contrastanti: si è guadagnata potenza, ma si è persa velocità. Sicuramente si è voluto lanciare un messaggio agli avversari (ed anche a se stessi), con attaccanti di ruolo, come Gerardi, a discapito di quell’identità abbottonata ma rapida nelle ripartenze manifestate in precedenza. La presenza di una punta fisica, che da un momento all’altro poteva trovare la stoccata decisiva, ha tolto alla squadra la rapidità di esecuzione della punta anomala, che prende palla ed avvia il contropiede supportata da esterni veloci (Maicon, Fischnaller, Dumitru).

Peraltro, sempre contro il Trapani, si è fatta sentire in difesa l’assenza di Lucioni che rientra dalla squalifica. Nutriamo il solito ottimismo per ciò che il campo sta raccontando: la Reggina patisce in qualche modo la supremazia territoriale degli avversari ma ha incassato due soli gol in quattro partite, per due blocchi su calci piazzati. Toccando qualsiasi cosa, scriviamo che ad oggi non si è subìto un gol su azione. Inoltre, nel momento in cui si è trovata a dover recuperare il risultato, ha dato dimostrazione di saper cambiare atteggiamento, grazie alle giuste intuizioni provenienti dalla panchina. Le partite finiscono al novantesimo più recupero e la prima cosa che deve rimanere in testa, dopo l’ultima gara, è la squadra avversaria messa alle corde prima e dopo il pari. Aspetti elementari colti dal pubblico che, alla luce di questa positività, aumenta sensibilmente dopo ogni partita.

Prima di chiudere qualche pillola di angoscia, per aumentare l’adrenalina della gara che si disputerà su quel campo sintetico: rivedremo Rigoni, chiamato a dirigere la gara ci sarà un arbitro – Gavillucci – col quale non abbiamo mai vinto ed infine Aglietti ha dichiarato che «Il pareggio è fuori discussione, dobbiamo vincere. E' l'unico risultato accettabile».


Insomma, ci attende un partita di quelle toste, lo sapevamo, ma siamo lì, a soli due punti… Giochiamocela!
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