La
Reggina è impegnata a Carpi in una partita delicata che rappresenta la prima di
quindici finali. Cercando di cogliere qualche spunto di riflessione
grafica più che scrivere, abbiamo umilmente rappresentato alcune situazioni di
gioco prendendo in considerazione tutte le gare giocate dalla ripresa
invernale fino all’ultima vittoria di Brescia. Il Carpi adotta marcature a
uomo, anche sui piazzati, ciò comporta come tutte le scelte vantaggi e
svantaggi, è una buona squadra ma come tutte, oltre alle belle giocate,
commette errori di reparto ed individuali, a volte ha subito qualche schema.
Nell’analisi della fase difensiva ci siamo concentrati molto sui corner, in
situazioni in cui gli avversari hanno trovato qualche soluzione per muovere la
difesa a proprio vantaggio e trovare il gol. Abbiamo notato qualche difficoltà in fase
difensiva del terzino sinistro e del centrocampista da quel lato, nelle gare di
cui parliamo; fermo restando che in particolare Gagliolo rimane un ottimo
professionista (ha prolungato in settimana), a lui mandiamo un abbraccio per la
perdita della nonna avvenuta nei giorni scorsi. In fase offensiva non si può
prescindere da alcune considerazioni su Ardemagni, pericoloso per il suo modo
di giocare: sempre attento alla linea ed alle distrazioni, fastidioso sui salti
perché va sempre a spostare il difensore e, soprattutto, si tuffa molto
pericolosamente in area. Hanno avuto 4
rigori in queste 6 partite, questo non è un caso. Forza ragazzi!
* * *
Iniziamo dal pericolo numero, cioè Ardemagni: mai farsi trovare in queste condizioni. Sa fare poche cose ma bene, una di queste è partire in linea. Su di lui ci torneremo.
Non sappiamo se Sgrigna sarà in campo ma vogliamo far vedere un’azione tipica di questo giocatore. Palla sulla sinistra esegue sempre la finta di andare sul fondo e rientra. Lo fa da circa quindici anni!
Arriva il centrocampista in aiuto cosa farà Sgrigna?
Stessa finta e stesso dribbling anche su di lui…
…perché cerca sempre di andare al tiro con il destro.
In serie B il lancio dalla difesa è caratteristica di molti, il Carpi non fa eccezione.
Il giocatore in volo è Ardemagni che su questi palloni va sempre a commettere quei mezzi falli che spostano e condizionano il difensore quando va bene, mentre quando va male riesce a prendersi i falli.
Sgrigna approfitta del pallone che rimane lì, ronzandogli attorno va a raccogliere queste seconde palle.
Questo è un contropiede che assume pericolosità dopo questo dribbling di Memushaj
La bravura in questo caso è quella di vedere l’inserimento del compagno e fintare il tiro
Mette il compagno davanti alla porta
Angolo a favore del Carpi, 4 giocatori partono dal secondo palo verso il primo mentre nei pressi del dischetto viene eseguito un blocco (in celeste) per liberare l’attaccante del Carpi che indicato dalla freccia gialla scatta in avanti.
Il difensore cerchiato capisce che il compagno è “bloccato” (freccia gialla) e si mette sulla traiettoria dell’attaccante indicato con la freccia verde.
Nonostante ciò però non riesce, a raggiungerlo visto che partiva da fermo, l’uomo è libero per l’anticipo.
Solo che siccome dalla bandierina non c’è Pirlo, ogni tanto il cross viene più lungo ed alto del previsto, la palla cadrà più o meno nel cerchio giallo, vanificando l’uomo liberato dal blocco. Adesso però c’è un movimento pericoloso del giocatore indicato dalla freccia.
Sul tentativo spettacolare di Ardemagni, lui, cerchiato in verde è perfettamente in gioco e pronto ad intervenire. La palla però andrà fuori.
Abbiamo notato uno schema su questo gol fatto ad Empoli. L’Empoli marca a zona, i giocatori del Carpi si spostano tutti verso il primo palo mentre in alto si nota un uomo libero.
Il cross è naturalmente per lui che ha il compito di rimetterla verso la zona dove si erano diretti tutti i compagni. La palla raggiunge l’uomo indicato dalla freccia verde e praticamente si vede un gol simile a quello che ha subito la Reggina col Trapani (anche se lì è stato più costruito con il blocco), con i difensori che si fanno attrarre dalla parabola lunga e lasciano l’uomo libero davanti alla porta.
* * *
Il Carpi in fase difensiva si compatta molto dietro, marcature rigorosamente a uomo, rientrano tutti; in quest’immagine non vengono molto bene, poiché danno l’idea di un 8-1-1 molto brutto a vedersi e che naturalmente sarà infilzato da un semplice dai e vai su rimessa laterale dalla fascia.
L’avversario entra a sinistra, poi l’azione proseguirà con un rimpallo fortuito, ingresso in area e rigore per il Padova.
Su corner sono stati sorpresi dalla Ternana. In questo angolo da sinistra, tutti i giocatori ternani effettuano un movimento verso il primo palo, tranne uno, Rispoli che viene isolato a destra.
Partito il cross, poiché seguiti a uomo, i giocatori ternani hanno ottenuto l’effetto voluto, cioè, lasciare uno contro uno Rispoli con spazio e visuale aperta.
Rispoli si mangia l’avversario (in elevazione) che risulta mentalmente impreparato visto il movimento di tutti che lascia pensare ad un cross nel mucchio. Gol di testa.
Questa è un’altra situazione difensiva da corner, contro lo Spezia. I giocatori spezzini eseguono all’unisono un movimento semicircolare dal secondo palo verso il primo, facendosi seguire dai giocatori del Carpi.
In pratica riescono a creare uno spazio al centro dell’area.
La palla andrà a cadere proprio in quella zona, colpo di testa e dopo un rimpallo la palla finisce a Giannetti che insacca.
Qui non c’è stato nessuno schema, il Carpi prende un gol da angolo per un mismatch sfruttato bene.
Adesso andiamo a vedere qualche errore del terzino sinistro Gagliolo. Con la squadra schierata dietro, il Carpi rischia di subire gol partendo da quella che sembra una situazione non pericolosa.
Dopo il tocco al compagno, il giocatore indicato con la freccia verde parte alle spalle dell’avversario. Il terzino sinistro va sulla palla mentre a centrocampo l’uomo cerchiato in verde vede bene l’azione.
Retropassaggio ed in un attimo arriva il pericolo: sono andati in due inutilmente sul portatore di palla che ha scaricato dietro, per cui terzino e centrocampista, più l’uomo in alto sono tagliati da un semplice lancio in avanti.
Qui ormai c’è l’uomo libero in area col terzino che cerca il recupero affannoso. Certamente non è tutto da imputare all’esterno ma vedremo come in quella parte di campo si può lavorare.
Palla a destra, in area marcature a uomo, come al solito arriva il raddoppio del centrocampista (freccia celeste).
Il centrocampista è lì per dare una mano, l’ala intanto punta il difensore e, facendo finta di andare sul fondo, dribbla sulla sinistra.
A questo punto, il centrocampista che doveva dare una mano si beve la stessa finta del difensore e quindi, invece di essere di supporto, è solo un dribblato in più.
Addirittura sfiora il rigore perché in controtempo allarga il braccio
Si apre lo specchio della porta per la conclusione.
Stavolta è dura, ma siamo sempre da quelle parti, con lo stesso terzino. Tavano approfitta di questa situazione di uno contro uno in virtù di una punizione a centrocampo battuta velocemente.
Abbiamo visto prima come è portato a lasciare sguarnita la zona, a bere le finte verso l’interno, adesso vediamo il dribbling verso il fondo con finta opposta. Un disastro, perché crolla davanti all’avversario, scivola sbilanciato dalla finta.
Tavano va a raccogliere questo facile rigore correndo contro l’avversario a terra.
* * *
Dicevamo di Ardemagni, è il tipico attaccante che va a raccogliere tutto ciò che può, non ha grande tecnica individuale, neanche tiro o colpo di testa ma è fastidioso e quando ha la possibilità può far danni. Qui si prende un rigore dopo che si allunga il pallone (di molto) e si appiccica al difensore
Questa è la fine, la palla è fuori, lui a terra al contrario del difensore, insomma con la confusione ed un contatto cercato da lui stesso si fa dare il rigore.
Altro giro altro gettone: Agliardi si ferma in tempo per non toccarlo, lui l’avrebbe superato con la porta vuota, ma non gliene frega nulla. Striscia il piede a terra e simula l’intervento del portiere
Quella gamba tesa come una corda di violino ed il piede girato sono molto teatrali e convincenti.
La faccia del portiere è un mix tra rassegnazione e nausea. Sembra quasi dire ma non gabbu e non maravigghia!
Se nelle gare che abbiamo analizzato, cioè, dal 25 gennaio in poi, il Carpi ha avuto 4 rigori a favore un motivo ci sarà: si sanno buttare! Questo è Acosty che piega le gambette sull’avversario…
E ci si corica sopra. Rigore!
® Riproduzione vietata anche parziale. Consentita solo previa citazione della fonte. Tutti i diritti riservati