La
settimana di preparazione alla gara di Padova è stata caratterizzata dalla
solita vicenda extracalcistica che ha coinvolto la Reggina: deferimento del
procuratore federale per irregolarità segnalate dall’organo di vigilanza. A
questa notizia, ed alle relative amare considerazioni, alcune ottuse (non ha
pagato gli stipendi), la Reggina ha risposto in malo modo sul proprio sito.
Come sempre, il patron, con i suoi “non ci appartiene”, ha dato dei “poveri” a
coloro hanno osato criticare, seppur per un giorno, il suo operato. Che
l’umiltà sia sempre stato un optional della sua personalità da dirigente è storia
antica, che le sue risposte boriose cozzino con la logica è un dato di fatto
ormai. Non c’è nessuno pregio nel pagare i propri dipendenti, nessuna coerenza
e nessuna dignità, è soltanto un dovere! Il tutto peraltro fatto a filo a filo
con gli obblighi FIGC, non morali o del lavoro. Basta questo per mettere a
tacere la reazione, invece sono bastate due righe di minacce per zittire, con
offese, chi aveva osato! Volendo
ripercorrere il tunnel degli orrori, caro ex-presidente, come non ricordare
tutte le volte in cui la Reggina è balzata alla cronaca per eventi non calcistici:
dalle fidejussioni a calciopoli, dall’iva al condono, dalla storia sulle
plusvalenze a scommessopoli, per concludere con agentopoli. All’inizio di
questo torneo avevamo ironizzato, sulla scelta del nuovo tecnico, con il
termine misteropoli, tanto per rimanere in tema, purtroppo la sensazione di
negatività ha prevalso perfino sul campo, perché è dal mattino che si vede la
giornata.
Ma,
caro ex-presidente, nel mezzo di tutte le questioni, il tifoso medio, che anni
addietrò lasciò un numero di telefono in occasione di una campagna abbonamenti,
si ritrova a leggere un messaggio, proveniente dalla Reggina calcio s.p.a., che
testualmente riportiamo: “è arrivata la Nuova Collezione EMPORIO ARMANI Scopri
le Novità di Tendenza Cerimonia Sportivo Borse e Accessori Ti aspettiamo Cso
Garibaldi 51RC DOMENICA APERTO”. Evvai, evviva, in barba al cuore in gola per
la partita di Padova, per le finanze della squadra del cuore, per l’evolversi
del deferimento che potrebbe causare una penalizzazione di un punto in
classifica, vieni a comprarti un vestito! Il tifoso, che paga in anticipo
(abbonamento o biglietto) per vedere le partite (quindi il corrispettivo del
servizio è successivo), deve peraltro leggere che la società ha proposto ai
creditori un piano di ristrutturazione del debito. Sarebbe come se il tifoso andasse in società
a dire: guardate facciamo così, per il mio abbonamento pago dopo, voi me lo
fate, poi in accordo con almeno il 60% degli altri tifosi, ve lo saldo in
misura ridotta! Certamente quanto state leggendo risulta paradossale ma, se ci
pensate, proprio da riflessioni come la precedente si può comprendere come il
tifoso sia sempre malversato da questi avvenimenti.
Tornando
all’ultimo deferimento, c’è qualcosa di molto logico nel sottolineare un
aspetto semplicissimo: invece di aspettare il limite dell’ultimo giorno,
conoscendo le conseguenze eventuali, si poteva provvedere prima. L’eventuale
danno di un punto sarebbe l’ennesimo attentato alla pazienza del tifoso, visto ciò
che viene contestato dalla Co.vi.soc.
La Reggina
ha dimostrato di aver pagato gli stipendi, mentre i soliti ben informati davano
per scontato il mancato pagamento degli stessi, in tempi non sospetti. Ritornando
indietro, visto ciò che è successo, possiamo stabilire già con estrema certezza
due punti fermi:
- Quando sorgevano le
prime critiche all’allenatore, tra settembre ed ottobre, gli aficionados del tecnico
di Collepardo, riempivano i social network con un argomento preciso: Foti non
paga i giocatori, per questo non rendono. In realtà, poiché il primo bimestre
non ha prodotto alcun deferimento, possiamo affermare che per il periodo luglio
– agosto, tecnici e calciatori sono stati pagati al massimo entro il 16 ottobre
e questo è pacifico. Quindi proprio mentre tali fenomeni spingevano le
riflessioni verso questo dubbio, la squadra veniva pagata. La partita
successiva al primo pagamento stagionale è stata Modena – Reggina 3-0 con
esonero di Atzori. Possiamo affermare che non vi è alcun legame tra gli
stipendi e la sconfitta costata il primo esonero. Stesso discorso vale per il
tribolato periodo, con cambio di allenatore, tra novembre e dicembre. Dopo
l’esonero di Castori, il secondo flop veniva giustificato in due modi, mettendo
sempre al centro la squadra: è scarsa o non giocano perché non sono pagati.
Premesso che una squadra scarsa pure se decide di giocare perde, e quindi il
tutto appare contraddittorio, c’è da aggiungere che anche il secondo bimestre è
adesso noto: il 16 dicembre sono stati pagati e non la settimana prima di Bari, come qualcuno aveva raccontato in tv per raccontare quella vittoria. Doppiamente e definitivamente
smentito il falso problema che era venuto a galla per la seconda volta e che
aveva coperto tutto l’intervallo di gestione dell’allenatore amico.
- Siete sempre i
soliti CAZZARI!
Sul
campo le considerazioni iniziano da ragionamenti statistici, vista la
condizione, da dentro o fuori, in cui siamo cascati. Le prossime tre gare sono
decisive, due scontri diretti ed un impegno difficile a Palermo. Siamo già al
rush finale, servono quanti più punti possibili con almeno due vincoli: fare
almeno cinque punti nelle prossime tre gare e mantenere il vantaggio negli
scontri diretti con entrambe le pericolanti. Due vittorie (Padova e Cittadella)
oppure, al massimo, pareggio a Padova, risultato positivo a Palermo e vittoria
col Cittadella in casa. La salvezza è ancora possibile, questo è un dato che
trova conferma nei numeri. Naturalmente serve qualcosa di diverso rispetto allo
spirito del secondo tempo di sabato scorso, con quello rischiamo forse anche
l’aggancio dei ragazzini che verranno mandati in campo dalla Juve Stabia nel
finale di torneo.
I
risultati finali vanno meritati sul campo, ci sono nove gare in cui bisogna
recuperare su avversari con problemi, non chissà quali squadroni. Le altre hanno
giocato oggi, la sconfitta del Novara è importante (probabile esonero bis per
Aglietti, Colomba in preallarme). La squadra ha dimostrato di saper perdere
contro chiunque, su questo non ci sono dubbi, per propria dabbenaggine il più
delle volte; va ricordato però che ha battuto Empoli, Lanciano, Bari, ha
schiacciato il Palermo ed impattato con altri, subendo anche torti arbitrali.
La corsa con le rivali è difficile perché si è indietro nella classifica ma
risultano ancora in sostanziale equilibrio gli scontri diretti (tranne il
Novara). Nel finale di stagione serve qualcosa in più rispetto a quanto offerto
finora. Noi non parliamo né di miracoli né di eventi impossibili, nel calcio
tutto è possibile, purché si facciano nel migliore dei modi le cose in campo. La squadra ha il compito di crederci e
lottare, per le migliaia di cuori amaranto sparsi per il mondo, ma anche per se
stessa, per la propria dignità.
Passione
e speranza per la nostra squadra, voglia di non rovinare (definitivamente) il
centenario, Padova-Reggina è più che una partita, è un pugno allo stomaco che
dura novanta e più minuti. Speriamo di ritrovarci a fine gara ancora in piedi.
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