L’ENTUSIASMO SCEMATO
L’azionariato
popolare del neo-ex-presidente è qualcosa di grottesco
Oggi
partiamo dai numeri, cinque gare giocate, cinque punti, significa che sarebbero
trentotto alla fine, tolti quelli della penalizzazione stiamo rischiando.
Solitamente chi ci legge di traverso ci accusa di essere troppo precipitosi ma
davanti ai numeri c'è poco da discutere, pur dopo soltanto cinque partite.
Innanzitutto perchè queste si aggiungono ad un pre-campionato (coppa Italia
inclusa) disastroso. In più c'è una sconfitta, quella contro l'incommentabile
Messina, che ha ucciso l'entusiasmo interno ed esterno; le ultime prestazioni
apatiche come da copione degli ultimi anni e due giocatori davanti out (Di
Michele e Viola).
Il neo-ex-presidente della Reggina, Lillo Foti
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Fuori
dal campo, nel corso della settimana, abbiamo scoperto che la Reggina aprirà alla sottoscrizione popolare la
vendita di azioni. Una società impegnata con debiti decennali per
responsabilità precise di una persona dovrebbe essere aiutata da chi ha subito
(il tifoso) in tutti questi anni. La vicenda diventa ancora più grottesca
quando a chiederlo è proprio colui che l'ha affogata, cioè, il neo-ex
presidente.
Adesso,
con tutta la buona volontà, cercando di mantenere una certa eleganza che
"ci appartiene", stendiamo un velo pietoso sull'argomento, ricordando
soltanto che stavolta non è il sindaco a chiedere qualcosa, per la squadra
della città, ma è proprio colui il quale ha usufruito di una sottoscrizione
popolare a richiederla, dopo quasi trent'anni
di giro sulla giostra che ha riportato la squadra dov'era e, oltre a
farlo diventare "simpatico e importante", ha arricchito il suo
patrimonio personale! Chiaramente qualcuno lo pescherà nel mazzo, ognuno è padrone
delle proprie idee e dei propri soldi, noi piuttosto che al suo negozio, impropriamente chiamato Reggina, devolviamo
il costo dei quindici euro dell'azione in beneficienza.
Lo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia
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Tornando
al calcio, nella partita di domani, a Castellammare, c'è da sperare
soltanto su Insigne, a meno che Louzada non si inventi qualcosa che finora non
gli è riuscita: il colpo vincente. Abbiamo poca qualità da schierare in avanti
sul sintetico campano, la squadra, che solitamente dialoga palla a terra
(malamente in orizzontale), dovrebbe essere agevolata da un terreno livellato
ma supponiamo una certa pressione degli avversari, quindi difficoltà in fase di
impostazione creata dalle "vespe" che non sono tra le migliori ma neanche tra le squadre più scarse della
categoria.
Abbiamo
già virato dal campionato importante all'obiettivo salvezza, pensando a "qualche
soddisfazione" un altro derby è alle porte. Ci appare il tutto come un
secondo bivio, in ribasso rispetto al primo, naturalmente da non fallire...
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