VIETATO SBAGLIARE
Poche chiacchiere e pedalare per una
salvezza da conquistare
L’undicesima di andata ci propone un mezzogiorno di fuoco
domenicale con una sfida tra penultima in classifica (Reggina) ed ultima
(Aversa). Questo periodo sembra il punto
più basso della storia della Reggina di Foti, ancora peggiore della salvezza
conquistata con gol di Giacchetta ad Ischia, perché le penalizzazioni, in corso
e future, la condizione della squadra, la classifica, fanno cavalcare il pessimismo
di tifosi e addetti ai lavori.
Re David Di Michele
riparte dalla panchina dopo l'infortunio |
Sul come e sul perché si è concretizzata questa parabola discendente
se ne sono dette e scritte tante, in queste situazioni un po’ tutti hanno
l’analisi più o meno giusta; adesso serve una certa lucidità da parte di tutto
l’ambiente, la razionalità di chi gestisce nel proporre qualche soluzione, il sostegno
di una squadra in crisi (specie se passa il concetto che sono giovani e scarsi).
Durante questi campionati ci siamo spesso chiesti quando sarebbe passata questa
lunga nottata, nella consapevolezza che più buio della mezzanotte non potesse
fare, abbiamo pensato spesso di poterci avviare verso l’alba. Purtroppo però si
trattava di sogni e pertanto ancora oggi non abbiamo compreso se sono le 23.59
o le 24.01, abbiamo però la sensazione che lo scopriremo presto.
Ciccio Cozza cerca di raddrizzare
le errate posture
|
Leggiamo una certa voglia di ricominciare da zero, da parte di
tifosi letteralmente stressati da anni di delusioni, saremmo pure d’accordo ma
quando ci siamo permessi di sostenere tale concetto nel momento decisivo, cioè,
in estate, quando al fallimento ci eravamo realmente avvicinati, abbiamo trovato
il deserto attorno a noi perché è stata più forte l’esultanza di poter vedere
la Reggina iscritta al campionato, unita alla possibilità di competere (da
squadra importante) in tanti scontri contro avversarie storiche. Risultato?
Adesso sarebbe meglio fallire e la stagione dei derby finora è un mezzo
disastro attenuato soltanto dalla tripletta di Insigne contro il Cosenza. Stiamo
regalando gioie ad ogni stadio e formazione che ci ospita, anche quando il tifo
amaranto è superiore come a Lamezia, stanno cadendo uno dopo l’altro record di
imbattibilità, casalinghi e non, contro squadre che non sono mai riuscite a
starci dietro. L’ultimo episodio è il derby di Coppa a Cosenza giocato male e
perso peggio (ai rigori).
Nel calcio capita di cadere in basso, l’importante è rialzarsi
al più presto. Ci vorrebbe competenza gestionale, con un presidente attento a
trasferire valori a ragazzi cresciuti nel “suo” centro sportivo, servirebbe un
direttore sportivo per avere quella giusta mediazione tra società e parte
tecnica, occorrerebbe avere in panchina un vincente. Si, un vincente, magari
antipatico a qualcuno ma di quelli che fanno parlare il campo. Allenatori antipatici (Gustinetti, Mazzarri,
Pillon ecc.) stavano al risultato in modo inversamente proporzionale ai
risultati di altri invece molto graditi (la stagione in corso appartiene alla
seconda parte della proporzione...).
La contaminazione ambientale, con ovvio danno causato alla squadra,
è stata sempre evidente, ancora più grave quando proveniva, in passato, da
organi d’informazione muniti del carattere di ufficialità da parte della
Reggina. Taluni personaggi, che hanno sempre indirizzato i loro giudizi a
seconda della simpatia o meno, oggi, non sapendo come uscire da situazioni
imbarazzanti in cui i tifosi stessi li “distruggono” - con argomenti - nelle
loro pagine social, puntano il dito contro chi (per esempio noi), a differenza
loro, non lucrano sulla passione della gente e non hanno simpatie verso squadre
altolocate e strisciate.
Tornando al calcio, la sconfitta di Coppa contro il Cosenza, a
differenza di quella in campionato a Lamezia, ha portato ad un silenzio stampa
totale, quindi perlomeno ci siamo risparmiati le parole del presidente. Il tutto
è durato un giorno poiché dal silenzio di mercoledì al San Vito, si è passati
ad un’intervista di Cozza pubblicata venerdì dal Corriere dello Sport, quindi
rilasciata il giorno dopo. E’ evidente che la confusione regna sovrana in casa
amaranto ed è chiaro che i soliti metodi del cambio di modulo più silenzio non
cambiano la classifica.
La partita contro l’Aversa Normanna è importante, ritorna
Insigne titolare e Di Michele riappare in panchina, loro due, assieme a Viola,
sono punti di forza tecnica che possono risolvere il momento delicato. Vanno
utilizzati al meglio senza continui lamenti. Abbiamo il capocannoniere del
campionato, non ci risulta che all’epoca di Mino Bizzarri o Davide Dionigi, gli
allenatori, da Ansaloni a Guerini, si lamentassero della pochezza offensiva.
Cerchiamo di ripartire da concetti semplici, scegliamo un sistema
di gioco che dia sicurezza, facciamo cambi ponderati e non le solite scenette (con
ripensamenti repentini che non vengono notati solo da chi non li vuole vedere,
ad ogni partita in casa, proprio davanti alla tribuna). Adesso non si può più
sbagliare, poche chiacchere e pedalare, c’è una salvezza da conquistare e, se
possibile, una dignità da ritrovare…
P.S.: Iddusapi si stringe al dolore di Giovanni Cimino di TuttoReggina per la
perdita dello zio.
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