CHE ORARIO DEL CAZZO!
Dopo la decisione della Figc di
restituire i punti alla Reggina lancinanti
mal di pancia hanno colto Lo Monaco
e gli incoerenti della nostra città
Roberto
Alberti
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Nei giorni scorsi ci sono state parecchie novità riguardanti la
Reggina, la prima, in ordine d’importanza, è la restituzione dei quattro punti,
guadagnati sul campo, a seguito dell’annullamento della penalizzazione da parte
dell’organo di giustizia federale. Dopo questa decisione la classifica si è
accorciata e le possibilità, per ora scriviamo cautamente speranze, di salvezza
sono sensibilmente aumentate visto il distacco adesso di sei punti. L’esito
positivo del ricorso ha rimesso in carreggiata la squadra, non va però
dimenticato che l’ingiusta (a questo punto così va definita) decisione
precedente ha nuociuto gravemente alla stagione amaranto: per mesi si è giocato
in condizione psicologica precaria dato l’ultimo posto in graduatoria ed a ciò
vanno anche aggiunti i danni subiti in alcune trattative di mercato con qualche
giocatore che, viste le brutte acque, s’è defilato. Tutto ciò andrebbe spiegato all’ignorante
presidente del Messina Pietro Lo Monaco che, appunto, disconoscendo l’argomento,
ha tuonato contro questa restituzione di punti alla Reggina. Il personaggio è
di quelli particolari di per sé, aggiungiamo il luogo in cui opera ed il gioco
è fatto!
Lillo
Foti
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Tra le novità ci sono anche i nuovi acquisti Magri e Benedetti, le
cessioni (finalmente) di Rizzo e Crescenzi mentre sono rimasti in carico alcuni
elementi tra cui Maita, Dall’Oglio, Di Michele ed Insigne. Partendo dagli
acquisti si può ipotizzare come potrà essere la squadra che dovrà rincorrere
l’obiettivo salvezza. Davanti a Belardi ci saranno Cirillo ed Aronica, Magri
come alternativa, con Di Lorenzo a destra (ed abbiamo sempre i soliti dubbi
nella speranza che Alberti vinca anche questa scommessa) e probabilmente
Benedetti a sinistra al posto di Karagounis. Rimangono Ungaro e Camilleri a disposizione,
crediamo lontani dalla formazione titolare. In mezzo al campo, nel ruolo di
centrale, ci sono due opzioni, il giovane Mazzone e Zibert che ha già fatto la
sua prima apparizione in campo sabato scorso contro il Lecce; come mezzali ci
saranno il buon Gallozzi ed Armellino, con Salandria e Maimone arruolabili in
caso di spostamento di Gallozzi in fascia. Per Ammirati e Condemi potrebbero
valere le (nostre) considerazioni fatte per Ungaro e Camilleri. Sulle fasce il
discorso è più complicato, rimanendo al 4-3-3, o 4-5-1, ci sarebbero Gallozzi e
Masini con il giovane Gjuci pronto ad entrare, più ipotetica l’alternativa
Louzada provato spesso in mezzo. Al centro dell’attacco dovrebbe esserci questa
gerarchia: titolare Balistrieri, poi Viola, a seguire Louzada e Lancia. Come
appare chiaro, tra prestazioni positive dei giovani e gli arrivi di gennaio,
sembra esserci una squadra attrezzata nei vari ruoli con la presenza di
alternative anche in caso di cambio di schema. Si poteva e si doveva iniziare
il campionato quantomeno in queste condizioni, con una guida tecnica del genere
che indubbiamente ha inciso positivamente sulle decisioni societarie.
Di
Michele Schettino
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Premesso che tra i giocatori andati non rimpiangiamo nessuno,
tra quelli che si allenano in disparte vanno fatti discorsi diversi. Di Michele
è apparso nei giorni scorsi dicendo la sua dopo due mesi, in pratica si toglie
di dosso l’accusa di traditore e rilancia nei confronti di Foti. Versione sua
che rispettiamo ma non è quello il punto su cui soffermarsi. Andiamo alla fonte di provenienza del
cosiddetto sfogo, cioè, la trasmissione radiofonica, puntualmente ripresa da
due siti che fungono da amplificatore al “bumbulo” in cui è stato cacciato il
conduttore. Tale personaggio in altra sede aveva criticato ferocemente Di
Michele, dal suo ritorno a Reggio fino all’altro giorno, sia come uomo
spogliatoio che come giocatore in campo. Appena intravista la possibilità di dichiarazioni
in conflitto col presidente, si è lanciato; stessa cosa con l’intervista,
pensate un po’, al procuratore di Insigne che tanti danni ha fatto al suo
assistito ed alla Reggina. Insomma una volta si appoggiava il presidente e si
screditavano i giocatori, oggi avviene il contrario, questione di frequenze
mica di coerenza!
Una
vecchia radio a valvole
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Sulla questione quindi il primo a sbagliare naturalmente è Di
Michele, ricordiamo bene le sue parole dello scorso anno quando diceva che
c’erano tre persone che volevano il male della Reggina, ecco basta questo per
non occuparsene più, senza neanche entrare nel merito di una vicenda dove, tra
i due antagonisti, cioè, lui e Foti, non sappiamo scegliere chi è più monello
(siamo educati). Su Insigne altra storia che però stavolta coinvolge il gruppo
ed i tifosi; pur avendo sempre riconosciuto al giocatore capacità tecniche, non
lo stiamo considerando in organico perché sarà con la Reggina soltanto se saprà
ricomporre la frattura coi compagni e scusarsi con una piazza che gli sta larghissima.
Marco Sesia, tecnico del Barletta ed ex grande calciatore amaranto |
Una delle notizie che vogliamo scrivere riguarda la possibile
cessione societaria, le voci girano in città sono approdate anche a noi, sembra
realtà che a giugno finalmente si possa avverare il cambio di proprietà. Il desiderio “intimo” del presidente, scritto
molto tempo fa, di riportare la Reggina in alto e poi abbandonare, sembra aver
virato ad una più concreta voglia di lasciare quantomeno lì dove l’aveva presa,
cioè, con una salvezza conquistata a fine campionato. Ieri in conferenza stampa
abbiamo trovato alquanto ridicolo prendersela con i giornalisti perché non
hanno sottoscritto nessuna azione! Possiamo capire che certi pensieri possano
attraversare la sua mente ma spiattellarli così ci dà l’esatta dimensione di
quella che oggi è diventata la nostra squadra del cuore a cui bisogna
aggiungere i ciclici sms che arrivano sui nostri telefonini riguardanti sconti
nei suoi negozi.
Pietro Lo Monaco |
Adesso però c’è la partita di Barletta, contro una squadra in
forma che può metterci in difficoltà in un orario allucinante per il calcio
professionistico. La nuova Reggina però ha le possibilità di giocarsela sia con
loro che con molte squadre che andrà ad incontrare, i punti di distacco fanno
meno paura di prima, il carattere messo in campo contro il Lecce fa ben
sperare. Se pensiamo che dall’altra
parte dello Stretto si trema perché arriva la Paganese, si capisce bene che il
film di questo campionato ancora non è scritto e potrebbe riservare sorprese, nonostante
le celebrazioni dei due derby vinti e le previsioni di dilettantismo nel nostro
futuro. Sono categorie ben conosciute a loro, ne parlano con cognizione di
causa, insomma vorrebbero condividere quest’esperienza che però per loro è
multipla con due squadre in D e scelta di tifo verso quella vincente. Avevano
messo un punto forse precoce alla storia, come a settembre 2007, dimenticando
che quando subiamo noi, c’è solo una virgola…
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