La prima grande occasione della partita è della
Sarnese. Difesa a quattro (linea bianca) centrocampo a tre (azzurra). Esce il
terzino sinistro Dentice sul portatore di palla, guardiamo i due cerchiati
arancione: Di Palma, quello in basso, sbaglierà clamorosamente davanti alla
porta, l’altro sarà colui che creerà il pericolo.
La palla dalla fascia va dietro all’avversario
evidenziato in arancione che riceve e lancia in avanti. Nel frattempo c’è il
movimento decisivo di Di Palma (cerchio arancione e freccia di direzione verde)
che sfila alle spalle di D'Ambrosio (dentro il quadrato rosso). Quest’ultimo è si
in posizione ma se avesse controllato anche dietro le spalle si sarebbe accorto
che da quel lato c’è inferiorità numerica.
Il lancio trova una difesa così spettinata (linee
bianche) dalla palla lasciata scorrere dal centravanti avversario Simonetti che
arriva proprio sui piedi di Di Palma, su quest’ultimo ci deve andare Maesano e
quindi si assiste ad un’azione rugbistica “alla mano” che trova l’estremo
libero con un semplice pallonetto. In alto come si conclude l’azione con l’uomo
davanti alla porta.
* * *
Non è stata giudicata benissimo la partita di Tiboni,
non siamo d’accordo e spieghiamo perché: intanto va segnalata una certa
generosità nel buttarsi su qualsiasi pallone, poi c’è la sua decisiva presenza
nelle due azioni più importanti del match. Qui da fallo laterale battuto dalla
destra da Maesano colpisce di testa e manda il pallone verso Lavrendi libero al
limite, tiro con deviazione di Arena e gol.
Su un lungo rilancio da dietro va a contendere questo
pallone al difensore, stavolta il pallone è deviato, non è un colpo di testa
pulito come in precedenza ma il risultato della sua presenza fisica è identico:
la palla rimane sulla lunetta a disposizione di Zampaglione che colpirà la
traversa.
* * *
Episodio finale con brivido. Qui la differenza la fa
un cross, di quelli che non vedevamo dai tempi della serie A, da parte del giocatore
più tecnico avversario, cioè, Savarese che nel primo tempo, agendo da
attaccante esterno destro, ha dimostrato grande padronanza tecnica creando
superiorità numerica; nella ripresa è stato schierato da trequartista ed è
scomparso dalla gara (misteri degli allenatori) apparendo solo sul finale.
Il suo cross è di quelli di qualità, che hanno tanta
traiettoria ma poi piombano giù, tale traiettoria (pallone cerchiato in bianco
ancora alto quasi a fine corsa trae in inganno Dentice che trovandosi dal lato
corretto, quello interno, pensa ad una palla più lunga e va verso l’esterno
mentre Iovene, che conosce il compagno continua a correre verso la porta.
Si arriva qui con la porta a disposizione ed un tocco
al volo non facile, visto il livello generale, ma neanche impossibile. E’
andata di lusso.
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