Al fischio d’inizio Cozza schiera la squadra col
classico 4-3-3 mentre Cacciola propone il 5-3-2, anche a Noto un marchio di
fabbrica.
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Il Noto non rischia nulla e trova il vantaggio con
Assenzio al 19’. Il gol nasce dal rinvio del portiere Perla.
La palla viaggia precisa verso Mosciaro con Cucinotti
che gli è vicino.
Mosciaro prende il tempo al difensore con assoluta
semplicità. L’attaccante mette una mano sul difensore (che a sua volta aveva
allungato la mano per “sentire” la posizione dell’avversario) impedendogli di
fatto di staccare. Attaccante furbissimo, difensore pollo perché questa
situazione ieri si è vista parecchie volte. Può capitare che un avversario
riesca ad anticiparti una volta ma se lo fa sempre allora c’è qualcosa che
davvero non va. Nel frattempo De Bode era scalato dietro dando un occhio a
Caruso e coprendo lo spazio alle spalle di Cucinotti. Nel riquadro possiamo notare
l’errata posizione di Carrozza che dovrebbe stare dove si trova Assenzio.
Ecco come Mosciaro colpisce ed anticipa di mestiere
Cucinotti. Intanto Assenzio inizia il suo scatto.
La palla colpita da Mosciaro va verso il centro
dell’area di rigore, De Bode fa finta di intervenire ma si abbassa e va ad
impattare contro Caruso, bloccandolo di fatto. Però, mentre il numero 5 fa il
suo, Assenzio sta scattando verso la porta e Carrozza è sempre dal lato
sbagliato.
La frittata è fatta, Assenzio va verso il pallone e
Carrozza è tagliato fuori. A quel punto per il numero 8 ospite è facile superare
Licastro.
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Qualche minuto dopo aver subito il gol Cozza ha
invertito le posizioni di Arena e Bramucci. Ma anche cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.
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Il cambio del 40’, esce Arena ed entra Zampaglione. È
un cambio sbagliato perché in campo l’unico capace di saltare l’uomo nell’Asd è
proprio il numero 10 e contro una squadra chiusa è proprio quello che serve.
Cozza, nella circostanza, emula Colomba in Reggina-Napoli quando levò proprio
l’attuale mister amaranto che la prese malissimo e filò sbraitando verso gli
spogliatoi.
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L’entrata di Walter Cozza, numero 10 del Noto (che
caso!) è scomposta e con la gamba alta: solo punizione, nessun cartellino.
Lavrendi prova a calciare ma si fa male, per fortuna si è trattato di una forte
contusione senza nessuna rottura. Eupalla, la Dea del Pallone, ha punito Ciccio
Cozza perché, dopo aver levato Arena, l’unico capace di buttarsi negli spazi
per aprire la difesa avversaria era proprio il capitano amaranto. Era così
difficile aspettare la fine del primo tempo per valutare la prestazione di
Arena?
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Ad inizio ripresa Cozza ha cambiato ancora
il modo di stare in campo della squadra spostando Bramucci dietro le due punte
Zampaglione ed Arena. Al posto di Lavrendi c’è Mangiola con Roselli che diventa
la mezzala destra.
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Il rigore del pareggio, il cross di Roselli, il
mani/fianco di Assenzio. Probabilmente l’arbitro ha valutato il braccio
comunque largo.
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Al 75’, per l’assalto finale, è entrato anche Russo per
Carrozza con Mangiola spostato nel ruolo di terzino sinistro. È un 4-2-4 puro.
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L’Asd Reggio Calabria, grazie al guizzo del singolo, ha
avuto la possibilità di vincere la partita. Qui Maesano punta Assenzio e lo
salta netto e mette in mezzo di sinistra, praticamente di punta. In area si può
notare che è praticamente un tre contro tre.
Zampaglione fa un movimento ad L portandosi dietro il
difensore e liberando lo spazio per Tiboni alle sue spalle. Il centravanti si
lancia e anche lui si porta l’uomo dietro. Russo ha il difensore alle spalle (è
messo come Carrozza nell’occasione del gol ospite).
La palla passa ma Russo prova a stopparla invece di
tentare una deviazione verso la porta. Perde così un tempo di gioco, quello che
permette al difensore di contrastarlo ed al portiere di uscire.
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